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Coaching

Il coaching è un rapporto di partnership che si stabilisce tra Coach e cliente (Coachee) con lo scopo di aiutare quest’ultimo a ottenere risultati ottimali. E’ uno strumento efficace e qualificato, che consente alle persone di acquisire consapevolezza delle proprie potenzialità e di individuare le strategie più adeguate per raggiungere i propri obiettivi, sia in ambito lavorativo che personale.

Il coach è un facilitatore di percorso, un partner di crescita personale e professionale: non analizza il passato del cliente (non è uno psicoterapeuta), ma lo accompagna verso il futuro, formulando domande che stimolano e favoriscono nel cliente nuovi apprendimenti, soluzioni, risultati.

Il coach non fornisce soluzioni (non è un consulente né un formatore), ma accresce la consapevolezza che il coachee ha di sé e del suo ambiente attraverso interpretazioni, proposizioni, intuizioni e feedback mirati, consentendogli di ampliare le proprie prospettive e generare nuove possibilità di azione.

Il coachee ha la piena responsabilità del proprio percorso di sviluppo e, su tale base, assume le proprie decisioni in totale autonomia, definendo obiettivi e azioni coerenti per raggiungerli. Il punto di partenza non è costituito necessariamente da un problema o da un disagio (come nel counselling), ma da un obiettivo di crescita e di miglioramento.

Perché il coaching?

  • Perché è un momento di riflessione, di consapevolezza, di esplorazione e di presa di decisioni circa il proprio percorso futuro, sia personale che professionale
  • Perché non sempre le persone riescono a ricevere feedback chiari e specifici
  • Perché un’attenzione più concentrata del normale genera una performance più elevata del normale (John Whitmore, padre del coaching)
  • Perché, come rilevano le teorie del goal setting, stabilire obiettivi sfidanti e specifici attiva, dirige e sostiene la mobilitazione di conoscenze e capacità e la persistenza dell’azione di fronte a ostacoli e difficoltà
  • Perché ciascuno di noi ha un potenziale inespresso, e molto spesso l’avversario che si nasconde nella nostra mente è molto più forte di quello che troviamo all’esterno
  • Perché consente di sviluppare le capacità di pensiero strategico e sistemico, attraverso la consapevolezza dei fattori interni che possono distorcere la percezione della realtà
  • Perché permette di esaminare e allenare in uno spazio “protetto” opzioni comportamentali diverse da quelle abituali